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Vuoi sapere se hai contratto il covid-19 in passato? Effettua il nuovo test ” anticorpi anti-antigene N”

9 Febbraio 2022
Vuoi sapere se hai contratto il covid-19 in passato? Effettua il nuovo test ” anticorpi anti-antigene N”

Dall’inizio della pandemia ad oggi, la ricerca di anticorpi anti SARS-CoV-2 ha assunto significati sempre diversi.

Inizialmente i test sierologici, con dosaggio degli anticorpi sia IgG che IgM, venivano richiesti per verificare un’eventuale infezione in corso o dopo il superamento della malattia per verificare l’eventuale copertura anticorpale.

Con l’avvio della campagna vaccinale le metodiche per la rilevazione delle IgG si sono cosi affinate che , dopo 15-20 giorni dalla somministrazione del vaccino è possibile ricercare ed evidenziare la presenza di anticorpi specifici prodotti dal sistema immunitario.

Il virus SARS-CoV-2 ha diversi siti in grado di provocare una risposta anticorpale: le glicoproteine S (Proteina Spike), proteine di membrana M, proteine di nucleocapside N. La maggior parte dei soggetti infettati dal virus responsabile del COVID-19 sviluppa anticorpi specifici contro queste proteine virali e da un punto di vista diagnostico particolarmente rilevanti sono quelli diretti contro la proteina Spike e la proteina N.
La proteina Spike rappresenta la “chiave” che permette l’accesso del virus alle cellule dell’organismo causando infezione.il sistema immunitario con l’attivazione dei linfociti B risponde all’infezione con la produzione di anticorpi NEUTRALIZZANTI (risposta immunitaria umorale) in grado di legarsi in modo specifico alla proteina spike e contrastando il virus neutralizzandone la capacità infettiva.

La somministrazione del vaccino determina la produzione dei SOLI anticorpi anti proteina Spike pertanto il dosaggio degli anticorpi IgG anti spike è indicato soprattutto per la verifica ed il monitoraggio dell’efficacia vaccinale.
Tale test diagnostico può dare esito POSITIVO (con dosaggio IgG superiore al valore di riferimento) indicando una protezione da un punto di vista immunitario del soggetto avuta grazie alla somministrazione vaccinale o in seguito ad una reale infezione passata e quindi contatto con il virus.

Contrariamente un esito NEGATIVO indica che il soggetto non è mai venuto a contatto con il virus né è stato mai vaccinato, oppure come avviene in alcuni casi non sviluppa immunità.
Poiché i vaccini attualmente in uso in Italia inducono la produzione di soli anticorpi anti spike, il test non è utile per valutare se un soggetto vaccinato è venuto in contatto con il virus.

A tale scopo assume particolare importanza il dosaggio degli anticorpi anti proteina N. Questi anticorpi sono in grado di riconoscere il nucleocapside N, vengono infatti prodotti solo in seguito all’infezione naturale. I vaccini non espongono al sistema immunitario altre strutture proteiche del virus come, appunto, il nucleocapside oltre alla proteina spike.

Pertanto il dosaggio anticorpi anti N con esito positivo conferma una precedente infezione naturale, a differenza di un esito negativo che va ad escludere un qualsiasi contatto con il virus.

Il tema della durata dell’immunità data dagli anticorpi resta tuttora uno dei più discussi a livelli scientifico ma ad oggi non vi è ancora alcuna risposta definitiva. Tuttavia alcuni recenti studi hanno dimostrato che, sebbene la persistenza degli anticorpi diminuisca nel corso dei mesi, la memoria immunologica da parte dei linfociti B e T sembri perdurare più a lungo nel tempo, probabilmente fino ad alcuni mesi dopo l’infezione.

Nella tabella sono riportate in modo sintetico le diverse chiavi di lettura dei test:

È  importante tener presente che risultati ottenuti con test che utilizzano metodologie diverse potrebbero non essere confrontabile come valori numerici.

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Vi ricordiamo i nostri orari
Padula: lun – ven 07:00 – 13:00 | 16:00 – 18:00 / sabato 07:00 – 13:00 | pomeriggio chiusi
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    18 Agosto 2021
    Hai avuto il Covid 19? Effettua un checkup sul tuo stato di salute per contrastare l’eventuale insorgenza di patologie a livello polmonare, cardiologico, renale, epatico e muscolare.

    IL COVID 19 colpisce più aree del nostro corpo, dando origine a patologie polmonari, cardiologiche, renali, epatiche e muscolari.
    Nei nostri laboratori di Padula, Atena Lucana e Battipaglia è possibile effettuare, oltre agli altri esami per il contenimento della diffusione del virus, anche un – a tariffa agevolata, con refertazione rapida.

    E’ ben noto che questo virus colpisce più aree del nostro corpo dando origine a patologie a livello polmonare, a livello cardiologico, a livello renale, a livello epatico e a livello muscolare.

    Si è visto che, a distanza di tempo, in alcuni pazienti permangono sintomi di varia natura, più o meno gravi.  Questa condizione è nota come sindrome post- covid, o long covid.

    Nello specifico, il check-up post-covid, attraverso prelievo di sangue, va a valutare:

    • LIVELLO DI IMMUNITA’ rispetto all’infezione da Sars-Cov2: presenza anticorpi neutralizzanti anti-IgG.
    • FUNZIONALITA’ EMOPOIETICA: Emocromo con formula.
    • INDICE INFIAMMATORIO: pcr (proteina C Reattiva).
    • FUNZIONALITA’ RENALE: creatinina, eGfr (azotemia, sodio e potassio)
    • COAGULAZIONE: PT, PTT e D-dimero.
    • METABOLISMO VITAMINICO: D.
    • FUNZIONALITA’ CARDIACA: LDH, CKMB, Omocisteina.

    I risultati saranno disponibili in tempi brevi.

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    3 30 Maggio 2021
    monitora anticorpi anti proteina spike
    Hai fatto il vaccino anti covid-19? Determina e monitora gli anticorpi anti proteina spike, vieni a trovarci nei nostri centri analisi.

    Dopo la somministrazione del vaccino anti Covid-19, è consigliato effettuare un test sierologico per determinare e monitorare gli anticorpi anti Covid-19, compresi gli anticorpi anti proteina spike, che il tuo organismo ha prodotto.

    Perchè è importante eseguire il test sierologico post vaccino anti Covid-19?
    Dopo la somministrazione del vaccino è importante conoscere la quantità di anticorpi anti proteina spike che il nostro organismo ha sviluppato. Maggiore è la quantità di anticorpi e minore è il rischio di contrarre il Covid-19. 

    Gli anticorpi anti proteina spike possono diminuire nel tempo?
    Sì, secondo alcuni studi gli anticorpi anti proteina spike tendono a diminuire; la quantità e la velocità di diminuzione cambiano da un soggetto all’altro.

    Monitorarli periodicamente, tramite il test sierologico, ci aiuta a capire l’andamento degli anticorpi ed il grado attuale di immunizzazione dal virus.

    Cosa si può fare?
    Per monitorare i tuoi anticorpi anti proteina spike, post vaccino, abbiamo pensato a dei pacchetti di monitoraggio periodico.

    Per ulteriori informazioni su cosa abbiamo riservato per te e per la tua salute, compila i campi di seguito riportati, sarai ricontattato da un nostro responsabile.

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      Guarda il video per conoscere il test sierologico per individuazione anticorpi anti proteina spike del SARS-CoV-2.

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      16 Gennaio 2020
      Esami di Genetica prenatale Biochimica Centro Analisi Padula
      Test Prenatal Safe: un prelievo di sangue per conoscere importanti informazioni genetiche del feto se sei in gravidanza. Come e quando farlo!

      Il test Prenatal SAFE è un esame non invasivo che, analizzando il DNA fetale libero circolante da un campione di sangue materno, valuta la presenza di aneuploide fetali comuni in gravidanza, quali quelle relative al cromosoma 21 (Sindrome di down), al cromosoma 18 (Sindrome di Edwards), al cromosoma 13 (Sindrome di Patau)  e dei cromosomi sessuali (X e Y) quali per esempio la Sindrome di Turner.

      Il PrenatalSAFE® Karyo è un esame prenatale più dettagliato che analizza alterazioni cromosomiche strutturali fetali a carico di ogni cromosoma, con risultati molto simili alla determinazione del cariotipo fetale eseguito con tecniche invasive di diagnosi prenatale. Il test evidenzia sia aneuploidie fetali comuni in gravidanza (rilevate già con il Prenatal Safe) che aneuploidie meno comuni (quali per esempio la trisomia dei cromosomi 9, 16, 22) e delezioni o duplicazioni segmentali, rilevabili su tutti i cromosomi.

      Il PrenatalSafe® Karyo Plus rappresenta un’evoluzione del test PrenatalSafe® Karyo, e aggiunge alle potenzialità di PrenatalSafe® Karyo la possibilità di individuare la presenza nel feto di alterazioni cromosomiche strutturali submicroscopiche, quali alcune comuni sindromi da microdelezione. PrenatalSAFE® Karyo e Karyo Plus comprendono anche la determinazione del sesso fetale (opzionale).

      Possono sottoporsi al Test Prenatal SAFE tutte le donne in gravidanza con un età gestazionale di almeno 10 settimane. Il test può essere eseguito sia in caso di gravidanze singole che gemellari, ottenute sia mediante concepimento naturale che con tecniche di procreazione medicalmente assistita, omologhe o eterologhe.

      Come viene effettuato il Test Prenatal SAFE?

      Durante la gravidanza, alcuni frammenti del DNA del feto circolano nel sangue materno. Il DNA fetale è rilevabile a partire dalla 5° settimana di gestazione, la sua concentrazione aumenta nelle settimane successive e scompare subito dopo il parto. La quantità di DNA fetale circolante della 9°- 10° settimana di gestazione è sufficiente per garantire l’elevata specificità e sensibilità del test.

      Tramite un’analisi complessa di laboratorio, il DNA fetale libero circolante è isolato dalla componente plasmatica del sangue materno. Successivamente, attraverso un processo tecnologico avanzato, le regioni cromosomiche del DNA fetale circolante vengono sequenziate a elevata profondità di lettura, mediante l’innovativa tecnologia di sequenziamento massivo parallelo dell’intero genoma fetale, utilizzando sequenziatori next generation sequencing.

      L’esame ha dimostrato, in studi di validazione preclinica, un’attendibilità superiore al 99% nel rilevare le aneuploide cromosomiche comuni in gravidanza, con percentuali di falsi positivi 0.1%. L’esame prenatale non invasivo che analizza il DNA fetale libero circolante isolato da un campione di sangue materno è un test di screening e non è un test diagnostico.

      Benchè questo test sia molto accurato, i risultati non sono diagnostici e devono essere valutati nel contesto del quadro clinico della gestante e della anamnesi familiare. Inoltre, l’esame non è sostitutivo della diagnosi prenatale invasiva (Villocentesi o Amniocentesi).

      Per ulteriori informazioni potete contattare i nostri esperti al numero 0975 74208.

      24 Aprile 2016
      gastrite-sintomi gastropanel
      Problemi di stomaco? Bruciori? Acidità? Gastrite? Basta un prelievo di sangue per saperlo. Vieni in laboratorio

      Da oggi è possibile eseguire l’esame “Gastropanel” se soffri di bruciori di stomaco o gastrite. Il test nasce dall’esigenza di avere un esame semplice e non invasivo per indagare sulla natura delle malattie gastriche. Con un semplice prelievo di sangue, il Gastropanel fornisce chiare e dettagliate informazioni sullo stato della mucosa gastrica senza dover ricorrere alla gastroscopia.

      A chi è consigliato il Gastropanel?                                                              

      Il Gastropanel è consigliato ai soggetti:                                                                               

      •  di tutte le età con disturbi digestivi e problemi di acidità
      •  di tutte le età con reflusso gastrico, difficoltà a deglutire e tosse
      •  con più di 45 anni per lo screening di stati precancerosi
      •  con familiari affetti da cancro gastrico

       

      Quali sono i parametri esaminati nel Gastropanel?

      • Pepsinogeno I e Pepsinogeno II, precursori dell’enzima pepsina. Vista la diversa localizzazione delle cellule che producono i due pepsinogeni, il rapporto tra pepsinogeno I e pepsinogeno II permette di stabilire la zona dello stomaco affetta dalla patologia.
      • Gastrina 17 , un ormone prodotto dalle cellule della parte “bassa” dello stomaco (antro). Un basso livello di gastrina 17 è indice di aumento della secrezione acida gastrica, correlato per lo più a malattia da reflusso gastro-esofageo. Al contrario,un suo incremento è indice del tentativo di stimolare la produzione di acido cloridrico in caso di gastrite atrofica del corpo-fondo
      • Anticorpi anti-Helicobacter pylori, il cui dosaggio permette di individuare il contatto con il batterio in questione che sopravvive e si sviluppa nella mucosa gastrica sviluppando infiammazioni croniche che possono evolvere in severe gastriti, nell’ulcera epatica ed anche nel carcinoma dello stomaco.

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      2 Aprile 2016
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      Disponibile il Prenatal Safe Karyo: il primo esame prenatale non invasivo che analizza ogni cromosoma del DNA del tuo bambino.

      Il test prenatale non invasivo (NIPT) che studia il cariotipo fetale

      logo_prenatal_safe

      IL TEST

      PrenatalSAFE®Karyo è il test prenatale non invasivo tecnologicamente più avanzato attualmente disponibile. Analizzando il DNA fetale libero (cfDNA) circolante nel sangue materno, PrenatalSAFE®Karyo rileva aneuploidie e alterazioni cromosomiche strutturali (delezioni e duplicazioni segmentali) fetali a carico di ogni cromosoma.

      tabella-aneuploidie2

      COME FUNZIONA

      Durante la gravidanza, alcuni frammenti del DNA del feto circolano nel sangue materno. Il DNA fetale è rilevabile a partire dalla 5° settimana di gestazione e la sua concentrazione aumenta nelle settimane successive e scompare subito dopo il parto.
      La quantità di DNA fetale circolante dalla 9°-10° settimana di gestazione è sufficiente per garantire l’elevata specificità e sensibilità del test.

      come funziona

      COME VIENE ESEGUITO

      Il test viene eseguito mediante il prelievo di un campione ematico della gestante (8 ml) dalla decima settimana in poi.

      A CHI E’ RIVOLTO

      L’esame PrenatalSAFE®Karyo è il miglior test da eseguire nei seguenti casi:

      • Gravidanze in cui è controindicata la diagnosi prenatale invasiva (es. rischio di aborto spontaneo)
      • Screening del primo trimestre (Bi-Test) positivo
      • Età materna avanzata (>35 anni)
      • Positività ai test di screening del primo o secondo trimestre
      • Quadro ecografico di anomalie fetali suggestive di aneuploidia
      • Anamnesi personale/familiare di anomalie cromosomiche
      • Partner(s) della coppia portatore(i) di Traslocazione bilanciata.

      Tutte le donne in gravidanza con un età gestazionale di almeno 10 settimane possono eseguire il test.

      E’ possibile eseguire il test PrenatalSAFE® in caso di:

      • gravidanze singole
        ottenute mediante concepimento naturale
        ottenute con tecniche di fecondazione assistita omologhe
        ottenute con tecniche di fecondazione assistita eterologhe
      • gravidanze gemellari
        ottenute mediante concepimento naturale
        ottenute con tecniche di fecondazione assistita omologhe
        ottenute con tecniche di fecondazione assistita eterologhe
      • precedenti gravidanze andate a termine
      • precedenti gravidanze esitate in aborto spontaneo o seguite da interruzione volontaria di gravidanza

      I VANTAGGI

      PrenatalSAFE®Karyo evidenzia il 92.6% delle anomalie cromosomiche fetali rilevabili in epoca prenatale, ed il 96.2% di quelle riscontrate alla nascita, raggiungendo un livello di detection rate molto simile a quello del cariotipo fetale tradizionale (96.9%), ottenuto mediante tecniche di diagnosi prenatale invasiva (amniocentesi).

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