L’allergia ai pollini, un disturbo che colpisce una persona su cinque, è causata dall’inalazione dei pollini dispersi nell’ambiente nei mesi in cui avviene la fioritura della specie vegetale verso cui si risulta suscettibili. Nel caso specifico delle graminacee questa manifestazione si presenta con ricorrenza stagionale, in primavera.
Alla base dell’allergia alle graminacee vi è una reazione di ipersensibilità, quindi una risposta anomala ed eccessiva del sistema immunitario, mediata da una particolare classe di anticorpi: le immunoglobuline IgE. Il paziente allergico ha la tendenza ad iper-produrre IgE specifiche verso antigeni comunemente innocui, nel caso specifico dell’allergia ai pollini la reazione del sistema immunitario è provocata da antigeni presenti sui granuli dei pollini dispersi nell’aria dalle graminacee.
Il sistema immunitario si attiva individuando erroneamente i pollini come sostanze pericolose. Al primo contatto infatti, il potenziale allergene viene percepito come una minaccia e l’organismo risponde sintetizzando immunoglobuline IgE che si legano a specifiche cellule. Alla successiva esposizione, gli anticorpi IgE gia presenti riconoscono l’antigene e provocano il rilascio di mediatori chimici dell’infiammazione (principalmente ‘istamina), che agiscono provocando un processo flogistico e inducendo la sintomatologia tipica della reazione allergica: lacrimazione e arrossamento degli occhi, starnuti ripetuti, prurito alla gola.
Per provocare fenomeni allergici, è richiesto il rilascio di un enorme numero di granuli pollinici ed un’ampia distribuzione della pianta; esiste una dose soglia al di sotto della quale il polline liberato è insufficiente per scatenare la reazione. Ovviamente la sintomatologia risulta tanto più grave quanto più ci si allontana da questa concentrazione soglia.
Mediante semplici esami del sangue è possibile approfondire ed individuare gli eventuali allergeni. A tal proposito il Centro Analisi Biochimica promuove per tutto il mese di Maggio uno screening per le allergie alle graminacee. Gli esami diagnostici caratteristici di questa campagna sono: l’emocromo, dosaggio IgE totali e IgE specifiche per le graminacee.
Mediante l’emocromo è possibile valutare alterazioni della formula leucocitaria, in particolare defli eosinofili, classe di globuli bianchi, il cui aumento (eosinofilia) potrebbe essere associato a una reazione allergica. Il dosaggio delle IgE totali è un indicatore aspecifico di ipersensibilità di tipo allergico che va approfondito con le IgE SPECIFICHE ( ERBA MAZZOLINA, PALEO DEI PRATI, LOGLIERELLA, CODA DI TOPO, GRAMIGNA DEI PRATI, ERBA CANINA, CANNARECCHIA, ERBA BAHIA).
Per aderire allo screening è necessario sospendere l’antistaminico, seguendo il parere del proprio medico curante e sottoporsi a un semplice prelievo di sangue tutti i giorni dal lunedi al sabato, dalle 7.30 alle 12.00 Via Nazionale Padula o presso la sede di Atena Lucana dalle ore 7.30 alle 11.00.
DOTT. SSA LAURA VEGLIANTE – BIOLOGA –